Isolanti termoacustici

Isolamento termico

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L’isolamento termico ha assunto sempre più in questi ultimi anni un’importanza di primo piano. Oggi quindi, più che in passato, è necessario sfruttare al massimo la tecnologia dell’isolamento, in quanto essa è la sola che permette, in tempi brevi, di ridurre drasticamente i consumi di energia e quindi le emissioni inquinanti. 

L’isolamento riveste analoga importanza nelle applicazioni residenziali e in quelle industriali.

 

Isolamento acustico

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Da diversi anni il rumore e diventato una delle prime fonti di inquinamento: di conseguenza l’uomo ha il bisogno di proteggersi dai suoni e dai rumori. Un rumore rappresenta un insieme di vibrazioni sonore che corrispondono a delle variazioni della pressione dell’aria udibili da parte dell’uomo. Ecco solo alcuni esempi di fonti di rumore con cui ci confrontiamo quotidianamente: rumori provenienti dall’esterno (traffico stradale, ferroviario ed aereo); rumori provenienti dall’interno (impianti hi-fi, tecnologici, di riscaldamento, di ventilazione); rumori da impatto (generati dalla caduta di oggetti sui pavimenti, rumore dei tacchi delle scarpe).

L’isolamento acustico è l’insieme degli accorgimenti presi per ridurre la trasmissione di energia a partire dalle fonti che la producono fino ai luoghi che devono essere protetti. Pertanto la finalità dell’isolamento acustico è proteggere l’uomo dai rumori, attenuandone o eliminandone la percezione attraverso la dissipazione dell’energia sonora.

Negli isolanti fibrosi le proprietà di isolamento acustico dipendono dalla resisitività al flusso dell’aria [r] e quindi dalla densità, dal diametro e orientamento delle fibre e dalla percentuale di materiale non fibrato.

Per quanto riguarda i rumori aerei (pareti, tubature di impianti), le grandezze di riferimento sono:

  • Rw: potere fonoisolante di elementi di separazione tra ambienti;
  • D2m,nT,w: isolamento acustico standardizzato di facciata.

Per quanto riguarda i rumori da calpestio (pavimenti), la grandezze di riferimento è:

  • livello di calpestio (Lnw).

 

Protezione dal fuoco

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La protezione dal fuoco sta diventando sempre più importante, in particolare negli ambienti pubblici. La materia è complessa, ma cercheremo di seguito di chiarirne i principali aspetti.

Reazione al fuoco

Per reazione al fuoco si intende il grado di partecipazione di un materiale combustibile al fuoco al quale è sottoposto. La classificazione dei prodotti è regolata dalla UNI EN 13501-1:2009. Tale norma classifica i prodotti secondo le modalità riportate nella tabella seguente.
Standard Europei relativi alla reazione al fuoco

 

Resistenza al fuoco

La resistenza al fuoco è la capacità di una costruzione, di una parte di essa o di un elemento costruttivo di mantenere, per un tempo prefissato:

  • resistenza R: attitudine a conservare la resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco;
  • ermeticità E: attitudine a non lasciar passare, né produrre, se sottoposto all’azione del fuoco su un lato, fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto;
  • isolamento termico I: attitudine a ridurre la trasmissione del calore.

Le classi di resistenza al fuoco sono: 15, 20, 30, 45, 60, 90, 120, 180, 240 e 360, ed esprimono il tempo, in minuti primi, durante il quale la resistenza al fuoco deve essere garantita. Per la classificazione degli elementi non portanti (come le canalizzazioni HVAC o le pareti a secco) il criterio R è automaticamente soddisfatto qualora siano soddisfatti i criteri E e I.

 

 

Risparmio energetico

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Negli ultimi anni è cresciuta costantemente l’attenzione rivolta al tema dell’ambiente e del risparmio energetico; con quest’ultima espressione in particolare ci si riferisce a quell’insieme di tecnologie e comportamenti volti a promuovere un utilizzo più consapevole e attento dell’energia.

In ambito residenziale un isolamento efficiente contribuisce in maniera determinante alla massimizzazione del risparmio energetico di un’abitazione, con conseguenti benefici in termini di risparmi di emissione di CO e riduzione dei consumi energetici. A titolo esemplificativo nella multi comfort house di Isover Saint Gobain la richiesta di energia termica viene ridotta di un fattore pari a 10 volte (la media delle case europee ha una richiesta di energia pari a circa 150kWh/m2a mentre la Multi-Comfort House di Isover Saint-Gobain utilizza solo 15 kWh/m²a). Conseguente diminuzione di CO2: ridotta anch’essa di un fattore pari a 10 volte.
In ambito industriale un isolamento efficiente contribuisce in maniera determinante alla massimizzazione del risparmio energetico di un impianto industriale e alla conseguente diminuzione di consumo energetico ed emissione di agenti inquinanti. Un serbatoio isolato contenente un fluido a 500 °C viene isolato con due differenti materiali con prestazioni termiche differenti (λ 500 °C 0,153; 0,126). A parità di spessore dell’isolante, il risparmio energetico per la gestione annuale dell’impianto arriva fino al 20%.

 

 

Sostenibilità ambientale

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I requisiti relativi alla sostenibilità sono numerosi. Un edificio o un impianto industriale sostenibile devono essere efficienti dal punto di vista energetico e devono rappresentare molto più di una scelta tra materiali verdi. Il concetto di sviluppo sostenibile tiene conto dell’ambiente, dell’economia e dell’equità sociale, e si applica al settore edile così come agli altri settori.

Per gli edifici, lo sviluppo sostenibile integra gli effetti sull’ambiente dal momento della sua costruzione e durante tutta la sua vita operativa (impatto sul paesaggio, sugli ecosistemi naturali, sulle falde acquifere, sulla qualità di vita degli abitanti, …).
La qualità ambientale di una costruzione si iscrive in questo ambito.

Si tratta di:

  • Proteggere l’ambiente nel sito di costruzione.
  • Limitare l’esaurimento delle risorse non rinnovabili.
  • Considerare le condizioni economiche e sociali dei materiali di costruzione degli edifici.
  • Mettere tutto in opera per lasciare un pianeta abitabile alle generazioni future.

Un’analisi del ciclo di vita (life cycle analysis – LCA) è una sorta d’inventario di tutti gli impatti positivi e negativi esercitati da un prodotto sull’ambiente. Tali impatti vengono misurati in ogni fase della vita di un prodotto dall’inizio alla fine (vale a dire dall’estrazione delle materie prime sino al termine del ciclo di vita del prodotto in seguito allo smaltimento del prodotto), con indicatori connessi a rifiuti, emissioni e consumo di risorse. Isover sostiene lo sviluppo di LCA per i prodotti isolanti secondo gli standard ISO: siamo convinti che questo sia l’unico metodo scientifico in grado di calcolare e mettere a confronto gli impatti esercitati da qualsiasi prodotto.